Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

mercoledì 4 settembre 2013

La rete

Quale pensiero
cosi sottile e inconscio
da rimanere tra i denti
come una parola impronunciabile
può essere tale da indurre
un'azione riflessa non voluta?

è forse un subliminale desiderio
rimasto masticando immagini continue
come una gomma ancora saporita
davanti ad uno schermo?

Non controlliamo più i nostri corpi
vittime di istinti innaturali
pulsioni a fondo cieco
come criceti sulla ruota

non parliamo, non denunciamo
l'omertà é un altro giro di ruota
ci allineiamo e tiriamo avanti
con i loro desideri, la loro felicità
accettando senza lottare le loro verità.

Questi piccoli pensieri
subdoli come un cancro
ci imbrigliano
cosi bene da farci confondere
questa rete con la libertà.

PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.