Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

sabato 22 marzo 2014

L'ancora

A volte si fissa
nel fondo
e arresta il rollio,
a volte striscia
sulla fredda sabbia
e scivola via.
Inerme 
asseconda le onde
oscilla paziente
nell'oscuro ventre
del mare

sta nell'abisso
senza domande
libera come è
come un sogno
d' infanzia.

mercoledì 12 marzo 2014

Giù

Giù
in quel covo
di disperate anime
dove il male
resiste
dove l'amore
non si sintonizza
e il perdono
è vendetta
crescono giardini
di speranza
che non bruciano
al sole.

E' questo
il mondo che vivo
chiuso
in un recinto
di paure.

Dio mi guarda
distratto
indicandomi
la mela
da mangiare.

Sto

Sto
dietro una tenda
di lacrime e stelle
a nascondermi
il viso

sono
come il cielo
che nasconde
l'universo.

La mia felicità
mi assomiglia.

lunedì 10 marzo 2014

STAGIONI

Stretto il tempo
cade la foglia
e già nasce il germoglio
non c'è pausa
tra fine e inizio
solo un pugno
di terra umida.

giovedì 6 marzo 2014

Sulla strada

Anima il vento
un foglio di carta
sembra un uccello
che razzola in cerca
di grani d'asfalto.

martedì 4 marzo 2014

Il mio spirito

Azzuro è il colore del mio spirito
immerso nell'abisso del corpo
ogni parola è un cerchio che si allarga
come una galassia ubriaca

non dice, vibra in un refluo dolore
che allontanandosi si affievolisce
muto diventa il suo richiamo
incomprensibile a me stesso

non c'è confine tra me
e questo azzuro spazio
ma tutto si perde
diluisce anche le emozioni

al mio corpo non resta
che la stampella del sogno

Dopo ogni tempesta

Davanti al mare
i nostri cuori afasici
come fari a intermittenza
illuminano l'orizzonte
per allontanare le paure

ma il mare alla spiaggia
restituisce dei fiumi l'avanzo
tenendo lontane le chiglie
rientrate al porto a stento

bisogna farsi strada lo stesso
per non farsi male ai piedi
tra cumuli irrisolti scegliendo
i migliori compromessi

stanchi ci fermiamo a volte
a fissare il mare
con l'idea della tempesta
appena passata
ancora più vicini.

PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.