Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

venerdì 14 febbraio 2014

Molecole

Sono e sarò insieme di molecole
attrate e distratte in orbite consuete
una giostra di labili confini
che vorticosamente cambiano
come danzanti stormi di storni
giocosi che ingannano il cielo
di infatue nuvole nere.

Sono e sarò insieme di molecole
azioni tra sogni e pensieri
nella geometrica agonia del corpo
custode di un  anima troppo grande
deformata dalla mia indolenza
che mi riporta indietro i legni
che in me lancio.

Oggi

Tra i pini lanciati ad oscurare
con le chiome fulgenti l'azzuro
cielo  di nuvole sgombro
cicale premature danzano confuse
facili prede diventando
al volo frenetico di migratori

la terra umida vibra di erbe crude
emergenti al caldo imprevisto sole
e profuma di essenze e ozono
a liberarci il cuore da ombre

castelli di briciole di fango si elevano
brulicanti di laboriose formiche
disattente alla bellezza del caos

io non sono, di troppo sarei
in disparte mi accuccio
in un letto di foglie pensate.

Voglia di vivere (dedicata a ..)

Il passo dopo
interminabile agonia
distanza impenetrabile
nel caos organico
della mia putrescenza

stanco stanco stanco
con il peso della vita
su una gamba
e la mente contratta
sull'ossessione della fine

mi abbandono nel letto
e lascio che il corpo
venga violentato da macchine
curiose e ambigue
 in cerca di un perchè

un perchè non c'è nè deve esserci
se trovo confortevole la fine
ho calpestato le mie lacrime
e bevuto per  non vedere
il mio ignobile decadere

per questo mi lascio andare
immobile su un limbo terrestre
insensibile al dolore degli altri
impenetrabile al mio
nell'orrido consolabile abisso
del silenzio eterno.

PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.