Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
venerdì 30 novembre 2012
Non più parole
Abbracciami con le tue spire e con la lingua riempimi
penetra nelle mie orecchie fino a rendermi sordo
non è di parole che ho ora bisogno
graffiami con i tuoi artigli e con il becco feriscimi
svuotami il sangue delle vene fino a rendermi inerme
non è di lottare che ora ho bisogno
vorrei arrendermi, farmi cullare dal mare e dal vento
incosciente librarmi nel sonno immortale
preda di un emozione padrona di ogni mio senso
abbracciami con il tuo sguardo e con i baci riempimi
penetra nelle mie orecchie fino a sentirmi dentro
non è di parole che ho bisogno
graffiami con le tue carezze e con le labbra nutrimi
riempimi lo stomaco di baci fino a rendermi sazio
non è di parole che ho bisogno
vorrei distendermi, farmi coccolare dal mare e dal vento
incosciente librami nell'amore mortale
preda di un emozione padrona di ogni mio senso
giovedì 29 novembre 2012
La scarpiera
Il fango è caduto sul fondo della scarpiera
il fango secco di una gita invernale
chissa quando mai percorsa,
è caduto come il tuo bacio
ora piegato come un resto di foglia
sul bordo del tacco
Strano ritrovarci in questo posto
con le fronti appoggiate
ad opposti sguardi e contrapposte parole.
Strano ad ogni modo
incontrarti di nuovo
qui in questo pensiero
giacchè l'amore da un tempo si è estinto.
Sento ancora tra l'odore del cuoio
e della plastica sudata
il rumore del mio silenzio
e delle tue parole
mentre abbandonavi l'asta a ribasso
del mio amore per te.
il fango secco di una gita invernale
chissa quando mai percorsa,
è caduto come il tuo bacio
ora piegato come un resto di foglia
sul bordo del tacco
Strano ritrovarci in questo posto
con le fronti appoggiate
ad opposti sguardi e contrapposte parole.
Strano ad ogni modo
incontrarti di nuovo
qui in questo pensiero
giacchè l'amore da un tempo si è estinto.
Sento ancora tra l'odore del cuoio
e della plastica sudata
il rumore del mio silenzio
e delle tue parole
mentre abbandonavi l'asta a ribasso
del mio amore per te.
lunedì 26 novembre 2012
Nel sole
Non riesco a cogliere l'orizzonte
in questo pomeriggio terso
vedo sempre oltre, dietro alle cose
dove il sole mai si nasconde
tramonto anch'io in questa pausa
di tiepido autunno
dove le foglie non hanno pace
sospese tra vita e sogno,
dove il mare non incontra la spiaggia
e l'onda non ha incavo
guardo il sole a ponente
e nasco con lui dall'altra parte del mondo
dove non ho nè un viso nè un nome
solo la speranza di un giorno migliore.
in questo pomeriggio terso
vedo sempre oltre, dietro alle cose
dove il sole mai si nasconde
tramonto anch'io in questa pausa
di tiepido autunno
dove le foglie non hanno pace
sospese tra vita e sogno,
dove il mare non incontra la spiaggia
e l'onda non ha incavo
guardo il sole a ponente
e nasco con lui dall'altra parte del mondo
dove non ho nè un viso nè un nome
solo la speranza di un giorno migliore.
venerdì 16 novembre 2012
A Pirulla
Dell'amore ho avuto un'idea
troppo grande per calzarmi bene
la confondevo con l'infinito
lasciandomi sempre spoglio
con il cuore ai miei piedi
come una veste da lavare
alchimista come ero
con le emozioni riempivo gli spazi
mettevo toppe e stringevo misure
per non scoprirmi sempre solo
quell'idea ubriacata dalle parole,
che anche se sussurrate
uscivano dai fogli,
rendevano l'amore più di un gioco
il rovescio della vita
o il suo stesso senso
ma alla fine che cosa ho vissuto?
spostando le trame di un libro trascorso
non trovo che un inquetudine
un sogno appena tracciato
un inseguimento a vuoto.
L'amore quale ipocrita consolazione
racchiusa in un inganno.....
Ora ho te e basto a me stesso
ho raccolto l'infinito
in un bacio.
troppo grande per calzarmi bene
la confondevo con l'infinito
lasciandomi sempre spoglio
con il cuore ai miei piedi
come una veste da lavare
alchimista come ero
con le emozioni riempivo gli spazi
mettevo toppe e stringevo misure
per non scoprirmi sempre solo
quell'idea ubriacata dalle parole,
che anche se sussurrate
uscivano dai fogli,
rendevano l'amore più di un gioco
il rovescio della vita
o il suo stesso senso
ma alla fine che cosa ho vissuto?
spostando le trame di un libro trascorso
non trovo che un inquetudine
un sogno appena tracciato
un inseguimento a vuoto.
L'amore quale ipocrita consolazione
racchiusa in un inganno.....
Ora ho te e basto a me stesso
ho raccolto l'infinito
in un bacio.
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PERCHE' SCRIVO
Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.