Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

mercoledì 23 novembre 2011

IL FUNERALE

Mi piace partire da una canzone in inglese di cui ignoro il testo e riscriverlo ex novo cercando di riprodurre la stessa atmosfera che crea in me  ma contestualizzandola con le emozioni che provo al momento

L'IRA

Rieccoci qui come all'inizio ancora insieme
e ancora a capire chi sia partito e  chi sia restato
come se il tempo ci avesse tradito
e lo spazio creato si fosse contratto

fino adesso ero stato solo con le mie ombre
a ridere dei grigi contorni dei miei difetti
voltando le spalle alle immagini esterne più crude
alle verità del declino pronunciato

solo che ora si parla del nostro funerale
anche se noi non siamo invitati
solo che ora si parla del nostro funerale
ed i fiori la banca stanne certa  li ha pagati

mi dici che era meglio coltivarli i propri sogni
invece di delocalizzarli  in virtuali emozioni
perchè ora siamo dipendenti in tutto
e non avremo neanche di che mangiare

ma abbiamo venduto perfino i nostri debiti
come se si potesse vendere cio che non si ha
e ci siamo delicatamente rinchiusi in una gabbia
ed per questo che ti richiediamo aiuto

perchè è del nostro funerale che si parla
e nessuno si può sentire escluso
perchè è del nostro funerale che festeggiano
ed è il momento giusto per resistere

sabato 19 novembre 2011

GIORNO OZIOSO

Potrei recitare la parte a me congeniale
ma ho smarrito il copione che io stesso avevo scritto
ed ora non so se riesco a essere me stesso,
in fondo basterebbe essere spontanei
lasciarsi andare e a braccio recitare
ma non riesco a capire dove stare
e nemmeno se sto davanti o dietro il sipario.

Oggi è un giorno incompleto senza regia
dovrei urlare contro il cielo la prima parola che mi viene
ma sono vuoto senza idee e modelli da seguire
e ho paura di perdere il confronto
devo stare fermo e zitto e non muovermi
in giornate così non posso essere e basta
ma per quanto mi sforzi di non esistere
la mia indolenza riempe la scena.

Sono stato o almeno credo della mia vita attore
perchè ho provato emozioni e dolori così veri
che tutti  credevano fossero realmente miei
e per questo ho ricevuto applausi spontanei e sinceri
sono stato anche regista non so quanto originale
le mie azioni e parole ho scritto prima di viverle
intuendo anche le reazioni degli altri attori
che senza leggerlo assecondavano il copione.

Eccomi qua in un giorno forzatamente ozioso
nè attore nè regista nè comparsa di questo vuoto
di questa rabbia che tarda ad esplodere da sempre
di queste lacrime che non trovano sbocco
di questa energia che non produce movimento
di quest'amore che non si sa manifestare.

26.06.2011

venerdì 11 novembre 2011

L'ARTISTA

Capacità di creare dalla materia
dal piccolo elemento idea pensiero
capacità di formare che esprime un desiderio
in immagine consolatoria
che va oltre l’oggetto
l'arte,
in fondo il cerchio si stringe
a volte sei dentro
a volte sei fuori
estraneo
alla tua stessa creazione
come se fossi stato posseduto
nel momento cruciale
come se qualcuno per te
al posto tuo,
sdoppiamento di persona
fatti prospettive diverse
che convivono
ma non coincidono
un muro di omertà divide l’artista
dall’uomo
come il malato sul lettino dello psichiatra
sente la sua voce parlare di una parte di se
che prima non conosceva ma riconosce
io rivedo in queste parole l’ombra
di quello che sembro
e forse non sono.
 18.02.07

HO VISIONI SUPERIORI AI SOGNI

Ho visioni superiori ai sogni
e gravità che mi schiacciano,
striscio in terra e non mi muovo
sguardo puntato sul prossimo passo
e pensiero perso in un altro.
Non miglioro maturo invano.

Seme che non genera seme
frutti senza sapore
mi nutro di lettere a caso
di codici che non so decifrare
scrivo poco senza scrivere
non lascio impronte dei mie dolori.

La logica e la metrica non c’entrano
chiuse le porte se ne chiudono altre
non posso sentire distanti i rumori
le grida lasciate i pianti scomposti
lontano le strade si svuotano
di sogni ancora puri.

Pubblicità commerciali tra gli occhi
il mio orizzonte si confonde
non traccio i contorni
cerco fine alla fine
e vendo ciò che non posso comprarmi
il mio specchio non riflette
mi sputa se lo sputo e basta.

Ora che ho tutto posso perdere
ieri ho stretto qualcosa che ora mi stringe
canzoni rotolano sul prato
mentre ascolto passare l’aereo
che non è decollato
canzoni si rompono in note
ed io non raccolgo
che me
4.1.08

OGNI GIORNO

Ogni giorno scopri un frammento di te che ti rende più cara
e il mondo visto attraverso i tuoi occhi mi appare più bello
ogni giorno mi restituisci un frammento di te
senza di me
e mi sentirei piccolo in quell'infinito
se non sentissi il tuo respiro su di me
che quel frammento riempie una lacuna in me.

Ogni giorno inconsapevole rispondi a mie domande lontane
esaudisci desideri che ormai credevo evanescenti
ogni giorno le tue labbra parlano per me
senza di me
e crederei di essere solo in questo somigliarsi
se non sentissi il tuo respiro su di me
che quel frammento di me appartiene a te.

Ogni giorno inconsapevole crei domande nuove in me
davanti ad uno specchio mi poni trasparente come sei
ogni giorno emozioni mi attraversano
senza un perchè
e crederei di impazzire in questo conoscermi
se non sentissi il tuo respiro su di me
che quel frammento di me appartiene a me.

OTTOBRE '98

OCCHI SEPOLTI

Ti ho incatenato ad un vincolo di novità
e questo straripare strappato al solito
ti ha gettato nell'insicurezza
di chi non sa dove va,
ma avevi la chiave e la coscienza colma
paura d'essere felice e colpa.

E poi rientrata nella gabbia della tua libertà
hai sfiorato le mie catene per rimuoverti nella tua fissità
e rimescolarti nella magia di chi ti amava senza bagnarti
hai sfiorato la  lampada incantata
ma il genio non ha sentito il tuo richiamo
perchè piangeva non perchè cattivo o risentito.

Lui vive ancora dei tuoi occhi che ha sepolto
dentro di se, lontano da te e dalle tue preghiere
dai tuoi sogni che erano i suoi, dai tuoi aiuto
dalle tue risposte a nessuna domanda
dal tuo amore che era il suo.

MARZO 1998

martedì 8 novembre 2011

RICORDI


Sono stato qualcosa di diverso da quello che sono
che in parte dimentico che  in parte sogno,
ricordo o fingo di ricordare,
giorni in attesa di giorni che arrivavano
ed io di corsa che lentamente seguivo quei giorni

non ho capito che cosa vivevo distratto come ero
da cose che non vivevo ma solo sognavo
guardavo oltre gli occhi che mi guardavano
cercavo qualcosa che mi stava davanti
e gli volgevo le spalle standole davanti

la felicità che ho perso poi l’ho ritrovata
da solo per caso, tempo dopo, mentre ricordavo
non più distratto vedevo gli occhi che vedevo
capivo che quel dolore che mi fingevo era gioia
che le risate che trattenevo erano esplose

esplose via ma dentro di me

in ritardo ho sorriso a parole che non afferrai
in ritardo ho baciato labbra che solo sfiorai
in ritardo dissi sono felice senza paura di dirlo

ora sono felice di una felicità passata
ma finalmente vissuta

17-11-08

PIOVE


Piove e se deve che sia senza sosta
che bagni le strade che scavi la roccia
che gonfi i fiumi e trascini ogni cosa
che rimetta il suo ordine
su questo scorcio di terra

dove l'autunno non trova il tempo
di appassire
dove case su case e asfalto su ghiaia
confondono il fisiologico scorrere
del fiume

che ci travolga che ci spazzi via
questa pioggia
senza che un'arca poi ci salvi la vita
perchè in fondo siamo padroni
inaffidabili ed estranei
di quest'angolo di mondo
chiamato Terra.
25/10/2010

lunedì 7 novembre 2011

OMBRE DI PLASTICA

Siamo ombre di plastica divorate dal mercato delle cose
rifiuti indifferenziati col prezzo adosso
felicità comprate da poco e già svalutate
siamo euforici di avere inutili oggetti per accumularli
in linea su tutte le frequenze senza più fili
in viaggio per posti da vedere solo in vetrina

siamo pezzi di plastica che attraversano oceani
e che uccidono lentamente lungo le spiagge deserte
felicità imitate perche viste in televisione
siamo euforici di tentare la sorte per andare oltre
in cerca di cose che troviamo prima di desiderarle
in viaggio per posti dove neanche ci vogliono.

siamo impronte di plastica lasciate dal mercato delle cose
insegne pubblicitarie sul nostro corpo
felicità rifiutate solo perchè di poco conto
siamo euforici di mangiare,bere respirare fino a riempirci
in cerca di sapori nuovi, emozioni forti, energie infinite
in viaggio per posti dove il peso dei giorni non pesa.

siamo ombre di plastica incollate pure in fretta
persone sole coi paraocchi verso ciò che gli spetta
felicità a danno di altri senza sentirne la colpa
siamo euforici di sentire che  a noi non tocca
in cerca di una pace imperfetta,di gloria immeritata
in viaggio per posti obbligati e sogni confezionati.

23.01.2010

domenica 6 novembre 2011

POESIE SPARSE

24.09.2009

Echi, risonanze
tempeste passate
rivissute appena attraverso i vetri
rumori smorzati ovattati
da distanze
tempi.
Ho perduto la percezione
del tempo e dello spazio
confondo metri con minuti
le note con le parole
l'acqua col vino.
Sto dissetandomi da una fonte
esausta
sto nutrendomi da un capezzolo
vecchio
sto ballando al ritmo
del silenzio.
La mia ricchezza sta in una mano
che riempio di poco
la mia felicità sta in un sorriso
che dura un secondo
non voglio ritorni
parole magiche
incantesimi
mi riempi
tu
che mi rendi leggero
e mi fai volare
il tempo che basta
per toccare
il cielo.

HO SOLO QUESTO

Ho solo questo
un cuore e due occhi
qualche idea e ricordo....

in fondo so tutto di me
quello che in fondo non dico
perchè amo il silenzio
non dico per stare tranquillo
e sperare di essere sentito

ho solo questo
un sorriso che dato
mi da e riflesso non so
apprezzare
dei denti il colore
la smorfia degli occhi
le pieghe del viso

in fondo so tutto di me
quello che c'è da sapere
del resto si sa c'è nulla
da aggiungere
di sguardi silenziosi
ho pieno il cuore

ho solo questo
parole che lette in un modo
ha senso in un modo
che lette in un altro
dicono tutto

in fondo amo parlare di me
del nulla che sono e che amo
giocare coi pensieri
che giocano con le parole
confondere il vero col vero

ho solo questo
un cuore e due occhi
e il mondo intero.

03.05.2009

Cadute

Se solo fossi caduto
inciampato, perso l'equilibrio
avrei un motivo per essere a terra
mi sento sgonfiato
come senza un scheletro
schiacciato da una gravità assurda
immobile pietra
calpestata per caso
odio questa sensazione
che dura attimi che dura giorni
che viene e passa senza preavviso
senza un sintomo di allarme.

Se solo mi fossi rialzato
diritto, e in equilibrio
saprei il motivo di essere sobrio
mi sento ricco
come un albero in frutto
col peso di mille risposte
pietra immobile
che segna un tracciato
amo questa sensazione
che dura attimi che dura giorni
che viene e resta scrivendo
unico sintomo di vita.

PRIMAVERA 2011

Vento sul viso mentre guardo lontano
e gli occhi lacrimano
vento sul viso mentre le onde ripetono
l'orizzonte oblique
e arrossando il sole scende dietro il mare,

cerco e ricerco qualcosa
che il vento mi restituisce
e non mi stancherò mai di cercare


cerco e ricerco
quest'odore di macchia e mimose
questo rumore di ali e ronzii
di foglie che accarezzano e graffiano
le caviglie e i piedi



cerco e ricerco
il sole riflesso sui binari del mare
i colori degli asfodeli e delle calendule
le erbe selvatiche gioco infantile
mai abbandonato
cerco e ricerco
la sabbia sottile e la terra asciutta
le rocce calcaree ed il granito
i fili d'erba i fiori il liscio ginepro
il fondo del mare.


Vento sul viso
mentre un' altra primavera
soppravvive all'uomo
ed io con lei
alla sua fine.

sabato 5 novembre 2011

AUTUNNO 2011

Si è intrufolata ben oltre il suo tempo
l'estate
nell'incauto e maldestro autunno
distratto come era a sfogliar i caduchi rami

il suo tepore ha risvegliato i fiori
e confusa la rondine è rimasta sul nido
e le foglie cambiati i colori ancora si attardano
e non san se cadere

nella vendemmia il contadino guarda
la sua fronte oltremodo imperlata
ma beve indifferente la miscela
di vecchio vino e sudore nuovo
mentre lavora

anche i cuori sembrano ridestarsi
aprirsi ad inizi, ad amori da vivere
come se la scure dell'inverno fosse lontana
come se dovesse riaffacciarsi un'estate

oggi questo cielo è così profondo
che sembra spingersi oltre l'universo
a guardarlo ti sembra di farne parte
tanto disperse si percepiscono le emozioni

come atomi nel buco dell'ozono
siamo
aspettando che la pioggia dimentichi
il tutto.

GORROPU

Le cosce divaricate di una femmina dai due volti
lasciano intravedere lascive traiettorie convergenti
nella voragine creata dall'acqua e dai venti

a vederla ora sembra calma e silenziosa
l'acqua scorre leggera in verdi pozze trasparenti
tra pietre e massi bianchi e lucenti

ma d'inverno quest'incavo è il rumore ansimante
del turgido fiume che penetra e divora ogni anfratto
che soffia e sfoga ogni passione

a vederla ora sembra vuota questa fessura
nel cui utero profondo  trapassa sotterraneo
il seme incestuoso della natura

ma in passato questo ventre vuoto
era colmo di forza e di vita
questo ventre  ha partorito Dio
e il mondo intero.

 11/06/2011

OCCHI DELLA NOTTE (NR sardegna 2010)


Sebbene   sia orfano del sole
il cielo di notte  ha la luna e le stelle,
e le strade di campagna un manto scuro
fatto di ombre nere diluite nel buio
io ho solo la mia luce che proietta un cono
oltre il quale tutto mi è assente.

La mia luce trema e confonde i contorni
mentre le ruote girano e i freni fischiano,
intorno gli animali non dormono,
nascosti e protteti dall'oscurità,
escono incuriositi dai rifugi del giorno.

La mia luce quando si allontana dalla strada
entra nei loro occhi e ritorna riflessa nei miei
e mi accorgo di un mondo dimenticato
non ostile nè indifferente
che ci circonda circondato.

Io uomo sto nel cuore della terra
coperto dalle ombre della notte
lungo una strada che taglia
questa apparente solitudine
a fare domande che loro non fanno
ad inseguire un qualcosa che loro non sanno.

........negli occhi della notte
che non sapevo
che avesse
ho scoperto l'istinto di vivere
che non sapevo di avere.

PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.