Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

martedì 8 novembre 2011

RICORDI


Sono stato qualcosa di diverso da quello che sono
che in parte dimentico che  in parte sogno,
ricordo o fingo di ricordare,
giorni in attesa di giorni che arrivavano
ed io di corsa che lentamente seguivo quei giorni

non ho capito che cosa vivevo distratto come ero
da cose che non vivevo ma solo sognavo
guardavo oltre gli occhi che mi guardavano
cercavo qualcosa che mi stava davanti
e gli volgevo le spalle standole davanti

la felicità che ho perso poi l’ho ritrovata
da solo per caso, tempo dopo, mentre ricordavo
non più distratto vedevo gli occhi che vedevo
capivo che quel dolore che mi fingevo era gioia
che le risate che trattenevo erano esplose

esplose via ma dentro di me

in ritardo ho sorriso a parole che non afferrai
in ritardo ho baciato labbra che solo sfiorai
in ritardo dissi sono felice senza paura di dirlo

ora sono felice di una felicità passata
ma finalmente vissuta

17-11-08

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.