Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

venerdì 28 giugno 2013

Ecco dove ti ho perduta

Ecco dove ti ho perduta
ora mi è così chiaro,
quelle dolci poesie arruffate
annodate ai tuoi folti ricci
che il pettine affilato
ha strappato via
sono i miei silenzi
di adesso.

Ecco dove ti ho perduta
mi è chiaro solo adesso,
come il punto alla fine di un libro
altro spazio non c'era per te
se non tornando indietro
a risfogliare i tuoi occhi
come qualcosa di già scritto
e immutabile.

Ecco dove ti ho perduta
mai avevo creduto al destino
alla piccola parte che ci aveva assegnato,
la lentezza di quei giorni
ora mi è magica ma incomprensibile,
breve era la scadenza dell'amore
che il tempo ci aveva regalato
avremmo dovuto bruciare gli attimi
e ubriacarci di loro.

Ecco dove ti ho perduta
credendo il tempo eterno
e l'amore forte come una quercia
il fulmine ci ha lasciato esausti
col cuore in fiamme ma lacerato
nelle due facce della vita
senza l'ebbrezza dell'inganno
con l'anima nuda alla realtà:
mai rifaremo quel salto
ora che è chiaro dove cadremo.

martedì 18 giugno 2013

La salita finita

Perduti su una strada con i sassi ancora caldi
gli occhi rapiti dal tramonto di fronte
le gambe lisce coi muscoli contratti
e la discesa che si perde nell'ombra,
nel versante percorso la sera è  inoltrata
qua in cima il sole, quel poco che rimane
col suo rosso rende breve ogni sguardo
e rimane traccia nella retina,
una volta che la palpebra si abbassa,
come una ferita luminosa.

Perduti o ritrovati alla fine della salita
col cuore in subbuglio ed i piedi in fiamme
le mani e le ascelle e la schiena sudate
l'amore strizzato come una maglia,
in questo versante la vita è fatica
ma rende svegli e vigili la sua rincorsa
una volta che tramonterà il giorno
la luce ancora dispersa tra le fronde
renderà nitido il cammino verso il mare
durerà il tempo di una notte che scende.

Seduzione

E' un inganno
la seduzione
come l'inchiostro
del polpo
non fa vedere.

Ti guardo mi guardi
non so se solo appariamo
e quanto realmente siamo
in questa nebbia oscura.

Quanti limitati orizzonti
nelle parole e nei gesti
disegniamo
per intrappolarci.

Chissà se sapremo andare oltre
ancora insieme  finita la tempesta,
o una volta che la nebbia è dissolta
naufragheremo su isole diverse.

PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.