Come estranei all'elemento,
incognite destabilizzanti
di un'estate alle porte,
due giovani di colore
nuotavano sulle onde
e perfetti ridevano
abituato come ero a vederli
avanti e indietro sotto il sole
con il loro carico di orpelli
a volte tra l'indifferenza
a volte nell'insofferenza
mi sono incantato
a guardarli
non so se altri hanno visto
due giovani giocare
come noi
raffreddarsi il corpo
e lo spirito
nel mare intorpidito
dalle onde
ma io
solo per un attimo
ho visto
un mondo possibile
dove i primi e gli ultimi
nuotano assieme.
Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
martedì 19 giugno 2012
mercoledì 6 giugno 2012
Un debole ricordo
Non so se ti cerco ancora
quando ti trovo nel passato
mentre cerco l'equilibrio
nelle sabbie del presente,
ho sfogliato tutti i ricordi
e non so cosa ricordo di te
e neanche cosa sia vero.
A suo tempo ho sovrapposto
luoghi e parole con altre
per perderti nel labirinto
della memoria,
ho tagliato il filo d'Arianna
spostato le pietre di Pollicino
per perdere la strada del ritorno.
Non dovevo trovarti
se avessi avuto bisogno di te,
ti ho sepolto ogni volta
che ti ho desiderato
sotto una manciata di terra
versata sul mio cuore
per dirti sempre un addio.
Non so se ti cerco ancora
ma sei nel limbo del sogno
e sparisci ogni volta che ti tocco,
come una nuvola assumi
ogni forma che spero
per poi dissolverti subito
perchè più non ci credo.
Sei un immagine falsa
di ricci pensieri ed occhi maestosi
tremante col fuoco nella pelle
e il cuore nelle orecchie
che mi annebbia la vista
nell'eco di una breve poesia.
Quel che lasci o hai perduto
è l'inganno di esserci stata
tra le mie braccia e le mie labbra,
a dirmi che ieri o domani
per sempre mia saresti stata
negandoti al presente.
Non mi resta che il desiderio
triste oggi come allora
di accarrezzarti un'ultima volta
la schiena
mentre vai via
senza volertene andare.
quando ti trovo nel passato
mentre cerco l'equilibrio
nelle sabbie del presente,
ho sfogliato tutti i ricordi
e non so cosa ricordo di te
e neanche cosa sia vero.
A suo tempo ho sovrapposto
luoghi e parole con altre
per perderti nel labirinto
della memoria,
ho tagliato il filo d'Arianna
spostato le pietre di Pollicino
per perdere la strada del ritorno.
Non dovevo trovarti
se avessi avuto bisogno di te,
ti ho sepolto ogni volta
che ti ho desiderato
sotto una manciata di terra
versata sul mio cuore
per dirti sempre un addio.
Non so se ti cerco ancora
ma sei nel limbo del sogno
e sparisci ogni volta che ti tocco,
come una nuvola assumi
ogni forma che spero
per poi dissolverti subito
perchè più non ci credo.
Sei un immagine falsa
di ricci pensieri ed occhi maestosi
tremante col fuoco nella pelle
e il cuore nelle orecchie
che mi annebbia la vista
nell'eco di una breve poesia.
Quel che lasci o hai perduto
è l'inganno di esserci stata
tra le mie braccia e le mie labbra,
a dirmi che ieri o domani
per sempre mia saresti stata
negandoti al presente.
Non mi resta che il desiderio
triste oggi come allora
di accarrezzarti un'ultima volta
la schiena
mentre vai via
senza volertene andare.
lunedì 4 giugno 2012
Nel sonno
Il segreto è parlarti nel sonno
senza svegliarti, anima mia
e dirti cose che aperti gli occhi
non sopporteresti come vere
dormi quindi leggera sui sogni
cullata da parole incomprensibili
che ti accarezzano le orecchie
e sfiorano appena i pensieri
dormi quindi senza tormenti
cullata da inganni e illusioni
e riposa felice e serena per me
che piangendo assorto ti veglio
reciterò poesie come sussurri
e confesserò ai tuoi respiri
le mie paure e le mie verità
senza disturbare il tuo riposo
svegliandoti non vedrai che
la luce di un alba già matura
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PERCHE' SCRIVO
Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.