Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

mercoledì 6 giugno 2012

Un debole ricordo

Non so se ti cerco ancora
quando ti trovo nel passato
mentre cerco l'equilibrio
nelle sabbie del presente,
ho sfogliato tutti i ricordi
e non so cosa ricordo di te
e neanche cosa sia vero.

A suo tempo ho sovrapposto
luoghi e parole con altre
per perderti nel labirinto
della memoria,
ho tagliato il filo d'Arianna
spostato le pietre di Pollicino
per perdere la strada del ritorno.

Non dovevo trovarti
se avessi avuto bisogno di te,
ti ho sepolto ogni volta
che ti ho desiderato
sotto una manciata di terra
versata sul mio cuore
per dirti sempre un addio.

Non so se ti cerco ancora
ma sei  nel limbo del sogno
e sparisci ogni volta che ti tocco,
come una nuvola assumi
ogni forma che spero
per poi  dissolverti subito
perchè più non ci credo.

Sei un immagine falsa
di ricci pensieri ed occhi maestosi
tremante col fuoco nella pelle
e il cuore  nelle orecchie
che mi annebbia la vista
nell'eco di una breve poesia.

Quel che lasci o hai perduto
è l'inganno di esserci stata
tra le mie braccia e le mie labbra,
a dirmi che ieri o domani
per sempre mia saresti stata
negandoti  al presente.

Non mi resta che il desiderio
triste oggi come allora
di accarrezzarti un'ultima volta
la schiena
mentre vai via
senza volertene andare.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.