Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

sabato 18 maggio 2013

L'alibi di Dio

Come un tappeto steso in terra
incapace di levarsi sul pavimento
ma solo arrotolarsi
in un albume di giorni immobili
e senza progressi

una piccola bocca
che non porta a niente
una caldaia umana
che produce emozioni
inconsolabili

Come una bambola che piange
che di amore non puoi nutrire
in un equilibrio fragile di giorni
dove ogni flebile speranza
è una spinta
verso il baratro

cerca solo di non romperti anche tu
e vivi di fede senza rimpianti
e non cercare un colpevole
perchè Dio ha l'alibi
del caos

amalo senza smettere di amarti
e credici sempre......in te
e in lui.

A GPF

Perchè ancora mi proietto in te e ti faccio domande a cui non so rispondermi
perchè stanotte ti ho cercato e trovato in una sinapsi dimenticata dei miei ricordi
e ti ho sognato limpidamente seduto ad un tavolo coi tuoi occhi fissi nei miei?
perchè ora dopo vent'anni torni a parlare con le mie parole
con una serenità e pace che da tempo non mi riconoscevo?
Ho visto il sogno sgretolarsi quando ho cercato di ricordarmi la data di quel volo
sembravi intero nei tuoi sogni e nelle tue passioni ed ormai invecchiato
ma io non ce la facevo a ricordarmi quando ti avessi visto l'ultima volta
e non potevo urlare la mia angoscia perchè nel mio sogno mancava l'aria
e mi son dovuto svegliare per respirare e ti ho riperso.
Lo so che non sei venuto tu a cercarmi nel sogno
sono stato io, soltanto io e non so spiegarmelo,
perchè tu non ci sei e l'hai scelto tu e nessun'altro
di andartene e smettere di giocare e combattere,
anche se mi piacerebbe credere che non fossi io
la visione di te che mi consoli
ma il fantasma del tuo poeta.

PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.