Non so da che parte io stia
della clessidra
se nella metà che si riempie
se nella metà che si svuota
la vita ad ogni modo
mi attraversa
ad ogni giro
cerco di capire dove stia
il cielo
e da che parte io stia
cadendo
Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
sabato 8 novembre 2014
martedì 30 settembre 2014
Coriandoli nell'aria
Ognuno nella sua solitudine
ascolta l'eco del silenzio
degli altri
sente il dolore del ritorno
e resta in attesa
di un accenno
ognuno libera
intrappolato nella rete
i suoi deliri
per emergere dal deserto
della parola abusata
ma guarda solo dentro se
nella sua oasi disperata
ignaro delle voci intorno
che parlano anche di lui
senza mai citarlo
siamo
come coriandoli nell'aria
frammenti
di tante solitudini
che non sanno
trovarsi.
ascolta l'eco del silenzio
degli altri
sente il dolore del ritorno
e resta in attesa
di un accenno
ognuno libera
intrappolato nella rete
i suoi deliri
per emergere dal deserto
della parola abusata
ma guarda solo dentro se
nella sua oasi disperata
ignaro delle voci intorno
che parlano anche di lui
senza mai citarlo
siamo
come coriandoli nell'aria
frammenti
di tante solitudini
che non sanno
trovarsi.
domenica 28 settembre 2014
Tre elementi (ispirato da P. Eluard)
Di te ricordo
gli occhi, le mani e le labbra
poi il tuo corpo sfuma
nel colore del mare
e della sabbia
nelle ruvide rocce di granito
nell'odore del lentischio
che il maestrale ci portava
tre elementi mi porto addosso
a cui tu vera più non appartieni
sono traccia di un sogno
ormai svanito
che brucia in me
come parte di me stesso
da quando ho imparato
ad amare.
gli occhi, le mani e le labbra
poi il tuo corpo sfuma
nel colore del mare
e della sabbia
nelle ruvide rocce di granito
nell'odore del lentischio
che il maestrale ci portava
tre elementi mi porto addosso
a cui tu vera più non appartieni
sono traccia di un sogno
ormai svanito
che brucia in me
come parte di me stesso
da quando ho imparato
ad amare.
giovedì 26 giugno 2014
la mia vita pensata
Dovunque vada sento delle voci
che mi perseguitano
e per quanto corra l'eco dei miei pensieri
mi precede e mi ritorna come un rigurgito
la mia vita pensata straripa oltre il presente
e mi richiama a immaginarmi in parallelo
in ogni posto dove sono stato
stringe la fisarmonica del tempo e mi sovrappone
come un origami di me stesso appiattito
nell'unico istante che sto vivendo.
La felicità unisce estremi di abisso
e riemergo nel silenzio
unitamente disperso.
che mi perseguitano
e per quanto corra l'eco dei miei pensieri
mi precede e mi ritorna come un rigurgito
la mia vita pensata straripa oltre il presente
e mi richiama a immaginarmi in parallelo
in ogni posto dove sono stato
stringe la fisarmonica del tempo e mi sovrappone
come un origami di me stesso appiattito
nell'unico istante che sto vivendo.
La felicità unisce estremi di abisso
e riemergo nel silenzio
unitamente disperso.
mercoledì 16 aprile 2014
Giardino sospeso
Nessun ronzio che rompa la quiete
nel giardino oggi il pensiero è muto
e piega a stento gli steli il vento,
solo i fiori più alti si stagliano
a cercare il sole
mentre sulla buia terra le formiche
dell'addio celebrano il rituale.
Trascorso il dolore torneranno
le api operose a volare tra i fiori,
in questo giardino sospeso il polline
oltre la rete con loro germinerà in frutti
e la bellezza si conserverà intatta
del tuo sogno.
Svegliandoti ci troverai
con le mani sporche di polline
a sfogliare i petali
dei nostri segreti.
nel giardino oggi il pensiero è muto
e piega a stento gli steli il vento,
solo i fiori più alti si stagliano
a cercare il sole
mentre sulla buia terra le formiche
dell'addio celebrano il rituale.
Trascorso il dolore torneranno
le api operose a volare tra i fiori,
in questo giardino sospeso il polline
oltre la rete con loro germinerà in frutti
e la bellezza si conserverà intatta
del tuo sogno.
Svegliandoti ci troverai
con le mani sporche di polline
a sfogliare i petali
dei nostri segreti.
sabato 22 marzo 2014
L'ancora
A volte si fissa
nel fondo
e arresta il rollio,
a volte striscia
sulla fredda sabbia
e scivola via.
Inerme
asseconda le onde
oscilla paziente
nell'oscuro ventre
del mare
sta nell'abisso
senza domande
libera come è
come un sogno
d' infanzia.
nel fondo
e arresta il rollio,
a volte striscia
sulla fredda sabbia
e scivola via.
Inerme
asseconda le onde
oscilla paziente
nell'oscuro ventre
del mare
sta nell'abisso
senza domande
libera come è
come un sogno
d' infanzia.
mercoledì 12 marzo 2014
Giù
Giù
in quel covo
di disperate anime
dove il male
resiste
dove l'amore
non si sintonizza
e il perdono
è vendetta
crescono giardini
di speranza
che non bruciano
al sole.
E' questo
il mondo che vivo
chiuso
in un recinto
di paure.
Dio mi guarda
distratto
indicandomi
la mela
da mangiare.
in quel covo
di disperate anime
dove il male
resiste
dove l'amore
non si sintonizza
e il perdono
è vendetta
crescono giardini
di speranza
che non bruciano
al sole.
E' questo
il mondo che vivo
chiuso
in un recinto
di paure.
Dio mi guarda
distratto
indicandomi
la mela
da mangiare.
Sto
Sto
dietro una tenda
di lacrime e stelle
a nascondermi
il viso
sono
come il cielo
che nasconde
l'universo.
La mia felicità
mi assomiglia.
dietro una tenda
di lacrime e stelle
a nascondermi
il viso
sono
come il cielo
che nasconde
l'universo.
La mia felicità
mi assomiglia.
lunedì 10 marzo 2014
STAGIONI
Stretto il tempo
cade la foglia
e già nasce il germoglio
non c'è pausa
tra fine e inizio
solo un pugno
di terra umida.
cade la foglia
e già nasce il germoglio
non c'è pausa
tra fine e inizio
solo un pugno
di terra umida.
giovedì 6 marzo 2014
Sulla strada
Anima il vento
un foglio di carta
sembra un uccello
che razzola in cerca
di grani d'asfalto.
un foglio di carta
sembra un uccello
che razzola in cerca
di grani d'asfalto.
martedì 4 marzo 2014
Il mio spirito
immerso nell'abisso del corpo
ogni parola è un cerchio che si allarga
come una galassia ubriaca
non dice, vibra in un refluo dolore
che allontanandosi si affievolisce
muto diventa il suo richiamo
incomprensibile a me stesso
non c'è confine tra me
e questo azzuro spazio
ma tutto si perde
diluisce anche le emozioni
al mio corpo non resta
che la stampella del sogno
Dopo ogni tempesta
i nostri cuori afasici
come fari a intermittenza
illuminano l'orizzonte
per allontanare le paure
ma il mare alla spiaggia
restituisce dei fiumi l'avanzo
tenendo lontane le chiglie
rientrate al porto a stento
bisogna farsi strada lo stesso
per non farsi male ai piedi
tra cumuli irrisolti scegliendo
i migliori compromessi
stanchi ci fermiamo a volte
a fissare il mare
con l'idea della tempesta
appena passata
ancora più vicini.
venerdì 14 febbraio 2014
Molecole
Sono e sarò insieme di molecole
attrate e distratte in orbite consuete
una giostra di labili confini
che vorticosamente cambiano
come danzanti stormi di storni
giocosi che ingannano il cielo
di infatue nuvole nere.
Sono e sarò insieme di molecole
azioni tra sogni e pensieri
nella geometrica agonia del corpo
custode di un anima troppo grande
deformata dalla mia indolenza
che mi riporta indietro i legni
che in me lancio.
attrate e distratte in orbite consuete
una giostra di labili confini
che vorticosamente cambiano
come danzanti stormi di storni
giocosi che ingannano il cielo
di infatue nuvole nere.
Sono e sarò insieme di molecole
azioni tra sogni e pensieri
nella geometrica agonia del corpo
custode di un anima troppo grande
deformata dalla mia indolenza
che mi riporta indietro i legni
che in me lancio.
Oggi
Tra i pini lanciati ad oscurare
con le chiome fulgenti l'azzuro
cielo di nuvole sgombro
cicale premature danzano confuse
facili prede diventando
al volo frenetico di migratori
la terra umida vibra di erbe crude
emergenti al caldo imprevisto sole
e profuma di essenze e ozono
a liberarci il cuore da ombre
castelli di briciole di fango si elevano
brulicanti di laboriose formiche
disattente alla bellezza del caos
io non sono, di troppo sarei
in disparte mi accuccio
in un letto di foglie pensate.
con le chiome fulgenti l'azzuro
cielo di nuvole sgombro
cicale premature danzano confuse
facili prede diventando
al volo frenetico di migratori
la terra umida vibra di erbe crude
emergenti al caldo imprevisto sole
e profuma di essenze e ozono
a liberarci il cuore da ombre
castelli di briciole di fango si elevano
brulicanti di laboriose formiche
disattente alla bellezza del caos
io non sono, di troppo sarei
in disparte mi accuccio
in un letto di foglie pensate.
Voglia di vivere (dedicata a ..)
Il passo dopo
interminabile agonia
distanza impenetrabile
nel caos organico
della mia putrescenza
stanco stanco stanco
con il peso della vita
su una gamba
e la mente contratta
sull'ossessione della fine
mi abbandono nel letto
e lascio che il corpo
venga violentato da macchine
curiose e ambigue
in cerca di un perchè
un perchè non c'è nè deve esserci
se trovo confortevole la fine
ho calpestato le mie lacrime
e bevuto per non vedere
il mio ignobile decadere
per questo mi lascio andare
immobile su un limbo terrestre
insensibile al dolore degli altri
impenetrabile al mio
nell'orrido consolabile abisso
del silenzio eterno.
interminabile agonia
distanza impenetrabile
nel caos organico
della mia putrescenza
stanco stanco stanco
con il peso della vita
su una gamba
e la mente contratta
sull'ossessione della fine
mi abbandono nel letto
e lascio che il corpo
venga violentato da macchine
curiose e ambigue
in cerca di un perchè
un perchè non c'è nè deve esserci
se trovo confortevole la fine
ho calpestato le mie lacrime
e bevuto per non vedere
il mio ignobile decadere
per questo mi lascio andare
immobile su un limbo terrestre
insensibile al dolore degli altri
impenetrabile al mio
nell'orrido consolabile abisso
del silenzio eterno.
Iscriviti a:
Post (Atom)
PERCHE' SCRIVO
Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.