Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

mercoledì 23 novembre 2011

IL FUNERALE

Mi piace partire da una canzone in inglese di cui ignoro il testo e riscriverlo ex novo cercando di riprodurre la stessa atmosfera che crea in me  ma contestualizzandola con le emozioni che provo al momento

L'IRA

Rieccoci qui come all'inizio ancora insieme
e ancora a capire chi sia partito e  chi sia restato
come se il tempo ci avesse tradito
e lo spazio creato si fosse contratto

fino adesso ero stato solo con le mie ombre
a ridere dei grigi contorni dei miei difetti
voltando le spalle alle immagini esterne più crude
alle verità del declino pronunciato

solo che ora si parla del nostro funerale
anche se noi non siamo invitati
solo che ora si parla del nostro funerale
ed i fiori la banca stanne certa  li ha pagati

mi dici che era meglio coltivarli i propri sogni
invece di delocalizzarli  in virtuali emozioni
perchè ora siamo dipendenti in tutto
e non avremo neanche di che mangiare

ma abbiamo venduto perfino i nostri debiti
come se si potesse vendere cio che non si ha
e ci siamo delicatamente rinchiusi in una gabbia
ed per questo che ti richiediamo aiuto

perchè è del nostro funerale che si parla
e nessuno si può sentire escluso
perchè è del nostro funerale che festeggiano
ed è il momento giusto per resistere

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.