Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

sabato 5 novembre 2011

AUTUNNO 2011

Si è intrufolata ben oltre il suo tempo
l'estate
nell'incauto e maldestro autunno
distratto come era a sfogliar i caduchi rami

il suo tepore ha risvegliato i fiori
e confusa la rondine è rimasta sul nido
e le foglie cambiati i colori ancora si attardano
e non san se cadere

nella vendemmia il contadino guarda
la sua fronte oltremodo imperlata
ma beve indifferente la miscela
di vecchio vino e sudore nuovo
mentre lavora

anche i cuori sembrano ridestarsi
aprirsi ad inizi, ad amori da vivere
come se la scure dell'inverno fosse lontana
come se dovesse riaffacciarsi un'estate

oggi questo cielo è così profondo
che sembra spingersi oltre l'universo
a guardarlo ti sembra di farne parte
tanto disperse si percepiscono le emozioni

come atomi nel buco dell'ozono
siamo
aspettando che la pioggia dimentichi
il tutto.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.