Ti ho incatenato ad un vincolo di novità
e questo straripare strappato al solito
ti ha gettato nell'insicurezza
di chi non sa dove va,
ma avevi la chiave e la coscienza colma
paura d'essere felice e colpa.
E poi rientrata nella gabbia della tua libertà
hai sfiorato le mie catene per rimuoverti nella tua fissità
e rimescolarti nella magia di chi ti amava senza bagnarti
hai sfiorato la lampada incantata
ma il genio non ha sentito il tuo richiamo
perchè piangeva non perchè cattivo o risentito.
Lui vive ancora dei tuoi occhi che ha sepolto
dentro di se, lontano da te e dalle tue preghiere
dai tuoi sogni che erano i suoi, dai tuoi aiuto
dalle tue risposte a nessuna domanda
dal tuo amore che era il suo.
MARZO 1998
Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili
06/06/1996
venerdì 11 novembre 2011
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PERCHE' SCRIVO
Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.
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