Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

venerdì 16 novembre 2012

A Pirulla

Dell'amore ho avuto un'idea
troppo grande per calzarmi bene
la confondevo con l'infinito
lasciandomi sempre spoglio
con il cuore ai miei  piedi
come una veste da lavare

alchimista come ero
con le emozioni riempivo gli spazi
mettevo toppe e stringevo misure
per non scoprirmi sempre solo

quell'idea ubriacata dalle parole,
che anche se sussurrate
uscivano dai fogli,
rendevano l'amore più di un gioco
il rovescio della vita
o il suo stesso senso

ma alla fine che cosa ho vissuto?
spostando le trame di un libro trascorso
non trovo che un inquetudine
un sogno appena tracciato
un inseguimento a vuoto.

L'amore quale ipocrita consolazione
racchiusa in un inganno.....

Ora ho te e basto a me stesso
ho raccolto l'infinito
in un bacio.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.