Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

martedì 29 gennaio 2013

Incarnazione

Sono l'incarnazione di qualcuno che ha vissuto prima di me
non so se meglio abbia fatto la sua parte
ma a volte ricordo fatti estranei al mio passato
che mi rendono inerme davanti al presente
e confuso trattengo a stento delle lacrime non mie.

Credevo di sapere del dolore e della felicità
ma quando smetto di vivere e mi rifugio indietro
convinto di trovare un angolo caldo e sicuro
lo trovo occupato da un'altro diverso da me.

Se ho sofferto è stato per gioco o per caso?
le ferite che mi ha inferto il destino mi appartengono
o sono l'eco di una vita conclusa che in me si ripete?

Quando stanco di farmi domande mi osservo allo specchio
mi sembra impossibile avere avuto un viso bambino,
essere stato vergine e fragile e sensibilmente immaturo
e allora guardandomi attraverso mi cerco un pregio
che sia qualcosa di più della semplice ed inutile onestà.

Sono l'incarnazione di un'uomo che ha avuto e perduto
e rivivo la mia vita sospeso a metà della sua sconfitta
sono la parte migliore dei suoi sbagli  e della mia infelicità
ma ho l'ansia inconsapevole di ripercorrere le sue orme
e rimango dannatamente imprigionato nella sua felicità.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.