Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

venerdì 20 gennaio 2012

RIC

Quando la lama ferendo aprì una breccia
nell'albume della mia oscurità
sentii una mano sollevarmi nel cielo
e il freddo respiro oltre il guscio

il mio primo ansimo non distese l'alveolo
e con rabbia avvertii fame di vento
e cianotico divenne il mio umido  profilo
mentre emergevo dalla pancia del mare

mi ritrovai in un guscio trasparente e secco
con tubi fili aghi e mollette nel corpo
cercando degli occhi sconosciuti e desiderati
caddi in un sonno non scelto dopo essermi liberato

aspetto da ore di dissetarmi dalla morbida fonte
quel caldo che in natura sa dare solo un abbraccio
quella voce sentita chiamarmi nello stesso modo
dentro l'antro che precede la vita atmosferica

…...

ho trascorso giorni di pace fittizia in attesa
che il corpo e il connettivo del mio calco
completassero il cerchio della maturazione
fino ad uscire dalla serra nascendo di nuovo

sono nato due volte tanto ho amato la vita
ora riempio l'atmosfera col mio elementare pianto
ed il mondo con la felicità
di un bimbo.

NOV 2011/GEN 2012

Nessun commento:

Posta un commento

PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.