Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

domenica 29 gennaio 2012

PARADOSSI

Ho sotto controllo l'uscita
in mezzo al fumo ne  vedo l'insegna
e se la gente corre e si calpesta
io i tuoi occhi non perdo di vista
so che aspetti più di una risposta
vedo bruciare cose e parole
chi scappa con la schiena in fiamme
e chi si butta nel fuoco e chi lo spegne
o almeno ci prova
tutti insieme in questo incendio di immagini
dove speranze e paure si fondono
dove i contrari si confondono.

Ci guardiamo negli occhi in silenzio
senza fare domande aspettando
che la furia delle fiamme ci circondi
consapevoli che la salvezza in fondo
sia in quel tacito guardarsi
fuggiremo in direzioni opposte
ognuno nello sguardo dell'altro
respireremo oltre la coltre di cenere
che inevitabilmente ci sarà
resisteremo al calore delle pareti
che alla fine ci penetrerà
e brucieremo come due amanti
anche quando tutto crollerà.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.