Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

sabato 4 febbraio 2012

CONFERMA



Ho la disperata necessità di una conferma
che ogni cosa mi travolga sia assolutamente ferma
perchè ogni giorno mi trascino  paure che nascono
o si esasperano nella notte insonne
dove  comunque convoglia ogni soluzione,
farò per tutta la vita la stessa operazione
trovando infinite risposte dissonanti e concordi

riconoscerò mai la parola giusta per descrivere
nel flusso costante la mia solipsistica noia
la mia musa ispiratrice di castelli di sabbia
il vuoto che diventa tempesta, instabile materia
fragile consistenza dell'anima compromessa
dalla vita distinta in attimi finiti ed eterni
da passi solitari nella confusione dei sensi?

cerco la parola giusta e la conferma che esista
dentro me qualcosa che non mi appartenga
e che per questo  mi completa e mi conquista
qualcosa di vero e reale come una ferita
risoluzione finale di ogni contrasto
con ogni ombra estranea all'idea stessa
che mi attraversa come un viaggio

per il momento che passo scrivendo ora
in questo istante consumato sulla tastiera
rimango nel limbo tra idea sogno e realtà
terreno battuto da parole lascive ed ipocrite
ma non meno  vere di un silenzio reticente
come posseduto dalla devastante immagine
della felicità mai del tutto compresa
dell'uomo moderno.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.