Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

giovedì 19 aprile 2012

Atlante

Ecco la mia memoria,
il mio testamento,
scritto con l'inchiostro indelebile
ma trasparente
che quasi non si vede
delle mie vene

chi leggerà questo vuoto lamento?

Non è vero che
ogni giorno moriamo,
io in un giorno
muoio più volte
ed  in modo diverso

porto da sempre
sulla schiena
il peso del mondo
ma ora più  non riesco
a non chinarmi
a non cadere

schiacciato da parole
e sguardi comuni
mi arrendo ad un refolo
di silenzio
come davanti
alla condanna di Dio.

Quanti testamenti ancora
dovrò scrivere
per ricordare di me
una parte sepolta sopra
un'altra ancor viva?

L'ultimo parla di me
che guarda
il mondo caduto
rotolare.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.