Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

venerdì 27 aprile 2012

Sulla paura di morire

Invisibili salti
nascosti nello scorrere
silenzioso del tempo
affrontiamo
invisibili buche
nel  confortante piano
del quotidiano
ignoriamo

le nostre viscere
contengono
infinitesime parti
di veleno
e a volte cresce
solitario
il germe della fine
distante dai sorrisi
dai palpiti del cuore

si è a metà del guado
inconsapevoli
e felici
con la vita immersa
nell'oscurità
fino all'ombelico
senza più vedersi
i piedi

no non sapremo mai
ed è amara fortuna
quando inizia
la fine del viaggio

ed io mio logoro
di questa turpe
consapevolezza.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.