Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

lunedì 28 maggio 2012

Clarissa

Un minuto solo ti è bastato
e in uno sguardo di me sapevi tutto
in un istante ogni porta avevi aperto
come se altre volte l'avessi fatto

ero nudo improvvisamente fragile
senza maschere e una via di fuga
davanti a te che mi raccontavi
l' infelicità della mia vita

allora solo allora e per sempre
mi accorsi che ero più cenere io
di quei cumuli di libri dopo il rogo

allora e per sempre trattenni
sul cuore un residuo stampato
l'impronta di un uomo che vissuto
realmente aveva tutti i suoi anni.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.