Sono un ventriloquo del silenzio
sussurro con voce d'abisso
la profondità dei miei pensieri
ne trattengo a stento il senso
ma costantemente vibro nell' anima
al suono delle sue parole incompresibili

06/06/1996

domenica 27 maggio 2012

LIBERTA'

Non c'è ragione di togliercela
la libertà
noi a meno  ne faremo
distratti e corrotti
nel crederla un pericolo
più che un diritto

non più gabbie
perchè il terrore tiene
più di una catena,
staremo immobili
nell'ora d'aria
senza guardie
solo noi stessi

non sapremo più
chi è il nemico
perchè tutti lo saranno
tranne quelli dietro al vetro
che mai vedremo
e le case-prigioni
saranno i nostri rifugi
dal vicino

non ci costringeranno
faremo noi tutto quello
che loro vorranno,
dentro al labirinto
nello stesso modo
ci muoveremo
verso la stessa uscita
allineati andremo

non dovranno bruciarli
i libri 
perchè nessuno più li leggerà
nessuna inquisizione
o censura tornerà
i monitor e gli smartphone
ci completeranno

non parleremo più tra noi
senza intermediaria
una tecnologia
le idee non devono
odorare di umanità
ma eteree come utopie
devono scemare
in distanze

mai sapremo di essere
vittime dell'omologazione
sterili consumatori di merci
viaggiatori senza viaggio
studiosi passivi di storia,
scienza ed economia
schiavi inconsapevoli
di un'invisibile minoranza.

o peggio guarderemo
estasiati i fili che ci sostengono
e guidati consumeremo la vita
come richiesto
credendo vera
la felicità
che ci impongono.

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PERCHE' SCRIVO

Un giorno dissi a voce alta mentre ero sui banchi del ginnasio "l'alba di una fine e il tramonto di un inizio" parafrasando quello che diceva la prof, lei e due mie compagne di classe rimasero colpite da questo istintivo e per me banale gioco di parole ed io ne rimasi lusingato. Avevo 15 anni e dopo una delusione d'amore ho iniziato a scrivere e non ho più smesso. Ultimamente sto cercando di usare questo strumento di comunicazione per descrivere la bellezza del posto dove vivo.